Roberto Pircali

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Roberto ci accompagna dal mondo spirituale dal 23 dicembre 2022.
Il suo calore ci avvolge sempre!

Questa una delle sue ultime lettere, pregna dell’intento spirituale di cui ti sei fatto portavoce per una vita intera.

Sei nei nostri cuori sempre e per sempre.

Cari amici e “forse” compagni di viaggio.

In questi giorni sono mi venute a galla alcune domande.

Quale deve essere la qualità fondamentale di un terapeuta?   Direi in primis, o in essenza, il coraggio, che spiega la realtà del suo essere nella parola stessa, cioè  “emanazione del core”, del centro solare dell’essere umano. Quindi coraggio davanti al vero (quanto poi questo è in tema con l’attualità!) e di conseguenza coraggio di responsabilità (abilità di risposta) di fronte ad esso. Ma non è questo che dobbiamo portare ai nostri pazienti? Essi ci chiedono di trovare, grazie alla nostra fantasia morale, uno stato che definirei di felicità. Cos’è?

Certo per i più la felicità è la contentezza nel benessere.  Essere contenti, contentarsi, contenersi, tenersi entro i limiti e quindi il benessere della mia guarigione vuol dire “mi accontengo” alla condizione che era precedente lo stare male.

L’etimologia fa derivare la parola felicità a felix-icis che intende: abbondanza, prosperità, ricchezza, preso testualmente dal dizionario etimologico. Mi colpiscono queste tre parole apparentemente facili, ma soprattutto “ricchezza” e qui mi torna…  “Beati i poveri in ispirito perché di loro è il regno”. Se è vero che amiamo quello che ci manca, la condizione perenne di povertà spirituale dovrebbe spingerci incessantemente a cercare, a chiedere, ma soprattutto a sfidare noi stessi alla libertà, ad opporci a tutto ciò che ci costringe e ci tira giù.

Il pigro accontentarsi è il contrario dunque della felicità. Quindi direi che la felicità la trovo nella povertà di spirito. 

Il non bastare a se stessi ha però un prezzo, non è comodo, presuppone decisioni, direzioni, spesso scomode ma necessarie e dovute. Qui sta la chiave del vero guarire e in quanto terapeuta o aspirante tale essa è un muss, un dovere prima di tutto verso me stesso, sviluppando in ogni direzione uno stile di vita personale coerente a questo. Mi si impone la necessità di coraggio all’oppormi a cosa o a chi mi vuole costringere.

Cosa sono disposto a rinunciare o a dare (va da sé che in questa prospettiva il meno sono le multe) per essere libero?

Altro bel quesito…la menzogna. Si sente dire che non si deve mentire mai, quindi neanche a imposizioni fasulle. Ma se tu sei un “povero in spirito” io non mi sento fuori posto sostenendo col signore dalle righe rosse sui pantaloni, che tu che viaggi con me, (magari addirittura sul sedile anteriore), sia uomo o donna, sei il-la mia amante e congiunto e andiamo a un incontro di lavoro che, fra l’altro è la pura verità quando vado alla scuola.

Distinguiamo il bene morale dal moralismo per favore (il moralismo è sempre molto comodo). Guardiamo con l’occhio del serpente (Paolo) dove realmente sta la menzogna e magari riuscire a provare almeno un po’ di vergogna ad usare opportunisticamente l’insegnamento della verità. 

Concludo riagganciandomi a sopra: cari forse compagni di viaggio….perchè forse?……Perchè so dove sto andando io e vado solo con chi nel core ha scelto una parte, la più scomoda, qui è il concetto di parti-giano, aver scelto da che parte sto.

E ancora cito S. Agostino: “non entrerai nella conoscenza se non attraverso la follia dell’amore” e direi che questo non è né comodo né poco rischioso….sicuramente più di un virus.

Vi saluto augurando a tutti buona follia (per chi ne è capace).

Roberto Pircali
(inverno 2021)

Biografia Roberto Pircali

Diplomato alla Scuola Margarethe Hauschka di Bad Boll nel Massaggio Ritmico e a Badenweiler nella Meridiantherapie con Christel Heideman. Viene formato dalla dottoressa Med. Gretel Stritzel a Bad Tölz alla pratica e all’insegnamento del Massaggio Delle Correnti. 

Opera da più di 35 anni in Italia in collaborazione con medici antroposofi, omeopati e naturopati. Fonda e partecipa attivamente all’Associazione di Promozione Sociale L’Aurel in trentino. Porta l’insegnamento del massaggio delle correnti in diversi paesi d’Europa.

«Che il massaggio delle correnti non possa essere riassunto ad una tecnica è un fatto che deve essere necessariamente sperimentato individualmente. Lo dimostra il fatto che, dopo 35 anni di ricerca e pratica nel massaggio, continuo a provare stupore e meraviglia davanti a momenti estatici, di pura bellezza, quando la mano, facendosi portatrice e tramite nel flusso delle forze celesti incontra l’altro, fondendosi. Allora è la vita che parla, dicendo “ tu, uomo, sul piano dell’Essere sai poca cosa, fino a che non sei».
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