“Quando dalle ampiezze dell’Universo
il Sole parla al senso dell’Uomo
e la Gioia dalle profondità dell’Anima
contemplando si unisce alla Luce,
allora dall’involucro dell’egoità
i pensieri fluiscono nelle lontananze dello spazio
e ottusamente uniscono
l’essere dell’Uomo all’esistenza dello Spirito.”
Atmosfera di Pasqua,
Calendario del’anima di R. Steiner
Con questa meravigliosa introduzione si è aperto il laboratorio di biografia e pittura sul mistero della Primavera.
Fuori dalla yurta l’atmosfera è febbricitante. Gli svariati canti degli uccelli risuonano nell’aria e il profumo dei fiori appena sbocciati riempie le narici.
Seguendo le competenti parole di Luisella, pare subito chiaro come in questo periodo dell’anno le forze custodite nel calore dell’intimo nelle profondità dell’inverno stiano percorrendo la spirale per volgersi all’esterno e portare a maturazione i propri intenti.
Dedicarsi ad osservare a lungo la vita che scorre nella natura può aiutare l’uomo a entrare in connessione con se stesso e a ritrovare per volontà propria quel legame con ciò che non è percepibile ai sensi.
Quel che prima era un seme, bagnato dall’acqua, illuminato e scaldato dalla luce del Sole, diventa prima germoglio, poi fiore, poi rigogliosa pianta, per poi ritornare ad essere parte della terra. Tutto è in continuo divenire, la morte fa parte del percorso di ogni essere vivente, non come termine, ma come stadio di passaggio nel processo evolutivo.
Inequivocabile il significato della primavera e della resurrezione: sta a noi uomini scegliere di non soccombere alla caducità della materia, ma di essere liberi di cogliere in noi l’infinito.
Avere per essere o essere per avere?
Tutto ciò sperimentato attivamente con la stesura di racconti e poesie, attraverso la ricerca dei nodi riconoscibili lungo il corso della propria vita e la loro elaborazione.
L’utilizzo delle velature nella pittura rende manifesti i concetti. La materia si rinnova e si trasforma, passo dopo passo. Un colore messo a fianco ad un altro accende o spegne le sue qualità. Una terra nera, gelata dal freddo dell’inverno, viene fecondata dall’azzurro dell’acqua disgelata e dal rosso carminio dell’atmosfera. La linfa scorre nei tronchi degli alberi, dà vita a rosei fiori che scaldano l’aria con la loro presenza e il giallo della luce fa crescere rigogliosa l’erba verde.
Di seguito qualche estratto dalle composizioni dei partecipanti.
Come la natura si apre fiduciosamente ai tuoi raggi
e accogli
così possa essere il mio animo
aperto al nuovo
libero dal dubbio, che frena
e rafforzi la volontà di ESSERE
L.
Il sacrificio del ramo
“Ti prego non io, non io, non io!” diceva tra sé e sé il ramo, mentre vedeva avvicinarsi con passo tagliente la forbice del contadino.
“Prometto che farò fiori profumatissimi e coloratissimi, i miei frutti saranno i più succosi e dolci.”
E invece ZAC… un dolore atroce lo pervade. Dal taglio sgorga la linfa. La caduta fino a terra è eterna, il suolo è la fine.
Straziato il ramo non crede che ci sarà mai la possibilità di essere.
Il contadino lo raccoglie, immerge la ferita nell’acqua. Presto nuove radici cresceranno.
… Un vecchio ramo divenuto pianta guarda da lontano il suo albero d’origine. Fiori coloratissimi risplendono proprio lì dove lui ha lasciato lo spazio.
R.